Il primo trapianto
facciale in Italia è
stato un successo
E' durato ben 27 ore e la paziente sta bene: 'È stato come un concerto', dice il chirurgo
Ventisette ore di intervento, che, per il chirurgo, sono state "come un concerto", data la coordinazione estrema dello staff: è il primotrapianto di faccia effettuato in Italia ed è terminato la mattina del 23 settembre alle cinque. La paziente è una donna affetta daneurofibromatosi di tipo I, una patologia eurocutanea deturpante di origine genetica. Il trapianto ha avuto luogo nella sala operatoria dell'ospedale dell'Università Sant'Andrea di Roma, ed è stato un completo successo. L'"opera" è stata portata avanti in tutte queste ore alternando diversi specialisti che appartengono ad un'equipe ben collaudata, in cui partecipano chirurghi, anestesisti ed infermieri strumentisti.
Ora la paziente è in buone condizioni e dovrà affrontare una terapia immunosoppressiva per contrastare un eventuale rigetto, per cui è tenuta in coma farmacologico nel reparto di terapia Intensiva dalle sei di oggi. I controlli hanno dato esito favorevole per cui presto la donna sarà svegliata, pur restando in isolamento per evitare qualsiasi infezione.
Il primo trapianto di faccia italiano
Il trapianto è stato eseguito in modo eccellente dall'equipe guidata dal primario di Chirurgia Plastica dell'ospedale Sant'Andrea, il dottor Fabio Santanelli di Pompeo, colui che ha definito l'evento medico come un "concerto". Per riuscire in un delicato intervento quale il trapianto facciale, occorre coordinarsi così come fanno i musicisti di un'orchestra. Lo staff fa da "apripista" per questo tipo di intervento, ma, come affermano Santanelli di Pompeo e il suo collega, il dottor Benedetto Longo, non è importante essere i primi ma aiutare un paziente che soffre.
Da oggi potranno iniziare simili su pazienti che sono in lista d'attesa da molto tempo e anche su chi non nutriva alcuna speranza di potersi operare. A chi ha chiesto ai chirurghi se non fosse un problema operare per tutte quelle ore è stato risposto che per loro è quasi un'abitudine, dal momento che gli interventi di chirurgia plastica sono molto complicati e lunghi. Aggiunge il dottor Santanelli, che ci si può aiutare con la caffeina, anche se l'intervento stesso provoca il rilascio di adrenalina, necessaria per mantenere alti i livelli di attenzione nonostante il tempo che passa.
Un trapianto sperimentale
L'intervento è stato reso possibile dall'autorizzazione avuta dal Centro Nazionale Trapianti e dopo il benestare del Consiglio Superiore di Sanità; il trapianto rientra in un protocollo sperimentale in cui l'equipe medica ha prelevato il tessuto facciale sano da un donatore deceduto. Grande soddisfazione è stata espressa in tutto l'Ospedale e anche dal dottor Sommella, ex direttore sanitario della struttura che era ancora in organico quando si sono svolti i primi preparativi per l'intervento. Una soddisfazione che ha radici nell'impegno, nel sacrificio e nello sforzo di tutto il reparto, che ha impiegato tre anni di preparazione per arrivare ad un tale risultato.
- http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2018/09/23/riuscito-il-trapianto-di-faccia-su-donna-a-roma_6e53390f-e0b8-47a7-9105-69c4c0d3d4e4.html
- http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/roma-primo-trapianto-di-faccia-in-italia-49enne-ha-ricevuto-il-volto-da-una-21enne_3164809-201802a.shtml