A un certo momento un medico dichiarerà che il mio cervello
ha cessato di funzionare e che la mia vita si è fermata a tutti gli effetti.
Allora non chiamare quel letto il mio letto di morte,
chiamatelo il letto di vita e lasciate che tutte le parti del mio corpo
vengano utilizzate perché altri possano vivere in meglio.
Date i miei occhi ad un uomo che non ha mai visto l’aurora,
il viso di un bambino e l’amore negli occhi di una donna.
Date il mio cuore a una persona che per esso ha patito infinite sofferenze.
Date i miei reni a chi è legato a una macchina per sopravvivere.
Togliete dal mio corpo tutte le ossa, i muscoli e i nervi
e studiate il modo di utilizzarli per far camminare un bambino.
Esplorate ogni angolo del mio cervello.
Prendete le mie cellule, se necessario, e conservatele,
forse un giorno serviranno
affinchè un ragazzo privo della parola possa urlare quando gli lanciamo un pallone
ed una bambina sorda possa sentire il ticchettio della pioggia sui vetri.
Bruciate quel che resta di me e spargete le ceneri al vento,
serviranno per far crescere i fiori.
Se dovete seppellire qualcosa seppellite i miei difetti,
le mie debolezze e tutti i pregiudizi contro i miei simili.
Date i miei peccati al diavolo, la mia anima a Dio.
Se vorrete ricordarvi di me, fatelo con una buona azione,
con una parola di conforto per qualcuno che ha bisogno di voi.
Se farete tutto ciò, vivrò per sempre.