Buone notizie in arrivo per gli amanti del caffè. Secondo un recente studio, consumarne in quantità allunga la vita. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori della Cleveland Clinic in Ohio. I risultati della ricerca sono arrivati anche alla Società Europea di Cardiologia che li stanno tuttora vagliando. Ne parliamo con la professoressa Daniela Lucini, responsabile della sezione di medicina dell’esercizio di Humanitas.
La caffeina e le sue proprietà secondo la nuova ricerca
I forti bevitori di caffè, quelli cioè che non si fanno mai mancare dalle 2 alle 4 tazze al giorno di questa bevanda dalle virtù energizzanti, vivrebbero in media più a lungo di non lo consuma o lo beve con moderazione. I ricercatori spagnoli hanno studiato i questionari alimentari di 19 mila e 896 persone con un’età media di 37 anni, seguendo i tester per circa dieci anni. I risultati hanno mostrano che le persone che bevevano almeno quattro tazze di caffè ogni giorno avevano un rischio di morte del 64% più basso rispetto a quelli che non bevevano mai caffè. Il rischio di morte è aumentato del 25% ogni due tazze di caffè al giorno e chi sembra beneficiarne maggiormente sono i soggetti con età pari o superiore a 45 anni.
L’importanza della componente soggettiva nel consumo di caffeina
A livello nutrizionale via libera dunque al caffè, dunque, purché amaro. Da evitare per tutti invece, soprattutto se si è abituati a consumarlo in grande quantità, creme e zuccheri aggiunti che apportano calorie extra e indesiderate.
“Nei soggetti in cui il consumo di caffeina non è sconsigliata, via libera al caffè – commenta la professoressa Lucini -. Si badi bene però che non è possibile generalizzare visto che la caffeina è percepita dagli individui in maniera molto soggettiva. Bere molto caffè non apporta benefici alla salute di per sé ma dipende da come l’individuo risponde a questa sostanza dalle proprietà eccitanti. Per alcuni non rappresenta un problema e può quindi essere fatto senza pericolo per la salute. In altri soggetti invece una dose eccessiva di caffeina aumenta il battito cardiaco o provoca una iperattività simpatica che rende difficile addormentarsi, senza contare i vari disturbi gastrici. L’invito resta quindi quello della moderazione, nel rispetto delle differenze soggettive degli individui”.