Speciale Sicilia
A Catania il primo Centro Regionale per il trapianto dell'utero
Di Marcella Chirchio
"È una giornata di festa per la Sicilia. Si è completato l’iter per la realizzazione dell’unico centro regionale autorizzato a livello nazionale per il trapianto dell’utero". Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nel corso di una conferenza stampa in assessorato, a Palermo, alla presenza, tra gli altri, del direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, e del coordinatore del Centro regionale trapianti della Sicilia, Bruna Piazza.
La struttura avrà sede a Catania, tra il Policlinico e l’ospedale Cannizzaro. Dopo l’estate, o comunque entro l’anno, è previsto il primo trapianto. La lista d’attesa - che a breve verrà trasmessa al Centro regionale trapianti, atto che darà il via ufficiale al programma - è composta da sei donne: una catanese, le altre provenienti dal resto d’Italia.
"L'unica altra struttura analoga in Europa ha sede in Svezia, dove sono stati effettuati 12-13 trapianti con tre gravidanze a termine", ha detto il professor Paolo Scollo, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del Cannizzaro. Il programma riguarda donne di età compresa tra i 18 e i 40 anni affette dalla sindrome di Rokitansky o alle quali è stato asportato l’utero a causa di complicazioni post parto. "La prima autorizzazione nazionale, e una tra le prime europee, dimostra che in Sicilia c'è assoluta capacità e credibilità dei professionisti nell’Isola - ha spiegato Nanni Costa -. C'è un progetto che abbiamo definito consistente, che il Consiglio superiore della sanità ha approvato, e che rappresenta un passo importante non solo per la Sicilia ma per l’Italia". Il progetto, ha sottolineato Pierfrancesco Veroux, direttore Unità operativa complessa del Centro trapianti di Catania, "è partito circa due anni fa, un tempo assolutamente fisiologico per la sua complessità, con la stipula di una convenzione tra l'ospedale Cannizzaro e il Policlinico di Catania".