L'ecstasy, la lotta contro la morte, il trapianto di fegato: "Questa è la mia storia, quando vi offriranno droga... ripensate a me"
Giorgia era una ragazza come tante quando a 17 anni decise di provare una mezza pasticca... purtroppo era stata tagliata con veleno per topi. Era una testimonial. Ha incontrato i giovani del Trasimeno
La verità è che può succedere, di tutto, anche se una "volta sola".
Il proposito di "una volta sola" se abbinato alle droghe non dà nessuna garanzia, non dà nessuna certezza di farla franca. Una volta sola può bastare per rimanere invalidi tutta la vita, per provocare un incidente dove altre persone muoiono, ma soprattuto può bastare per non tornare più a casa e ritrovarsi in un stanza anonima di un obitorio. Giorgia Benusiglio, un po' di anni fa, ha voluto provare una pasticca di ecstasy - la prima e l'unica - e da quel giorno la sua vita è cambiata.
E' cambiata la sua salute, è cambiata la sua missione.
Per "quella volta sola" ha rischiato di morire salvata solo grazie da un trapianto di fegato, ma ancora oggi a 35 anni deve prendere dei farmaci salvavita. "Ho rischiato di buttarla via, la mia vita, e ancora oggi sono attaccata ad una pasticca che mi abbassa le difese immunitarie perché il mio corpo non riconosce il nuovo fegato. Alessandra mi ha donato un fegato nuovo, lei è morta in un incidente stradale, non aveva le cinture. Io oggi vivo per due”.
“Nell’adolescenza ci sentiamo invincibili e pensiamo che le tragedie succedano solo agli altri. Anche io a 16 anni ero convinta di avere il mondo in mano, di poter gestire la mia vita, ma non è andata così!". Giorgia gire le scuole di tutto il Paese - ha iniziato il padre quando lei lottava tra la vita e la morte in attesa di un trapianto di fegato - per raccontare il dramma che ha vissuto e sta vivendo ancora come conseguenze. E l'abbiamo incontrata, ascoltata e guardata negli occhi proprio durante un suo incontro avvenuto a Passignano sul Trasimeno. "Neanche una pasticca ma una mezza pastisca di ecstasy ho assunto quando avevo 17 anni. Era una ragazza come tante ma in pochi secondi ho rischiato di diventare una voce nella statistica delle morti per droga. Quella pasticca era stata tagliata - ovvero mescolata - con veleno per topi". Un veleno micidiale che ha spappolato il fegato di Giorgia e che ha reso necessario un trapianto ma ancora oggi le conseguenze sono forti e preoccupanti.
Ma quel fegato, quel calvario, quel veleno per topi oggi però sono le armi che Giorgia
usa per battere il diffondersi della droga tra i giovanissimi. “La cosa che spero più di tutte è che quando un amico, perché è sempre un amico che vi offrirà droghe, verrà da voi dicendovi di provare, voi ripensiate a me, a questo pomeriggio passato insieme e al calvario che ho passato. Se non siete in grado di affrontare anche solo una di delle terribili conseguenze del mio gesto, allora fermatevi e non fatelo”. Fermarsi in tempo. Dire no. Perchè le brutte cose, la morte, non capitano solo agli altri... possono capitare anche a noi. E la salute non deve essere messa mai in discussione.
Nicola Bossi