Un eroe dei nostri tempi

Australia, ha salvato oltre

due milioni di neonati: va

in pensione il donatore

dal braccio d’oro

Grazie a un anticorpo rarissimo l’81 enne James Harrison ha aiutato moltissimi bambini. In Australia è un eroe nazionale e racconta: «È la fine di un lungo viaggio»

di Cristina Marrone

Lo chiamano l’uomo dal braccio d’oro. Ed è proprio così perché James Harrison , australiano, per oltre 60 anni, quasi ogni settimana, ha donato il suo rarissimo sangue ed ha salvato la vita a 2,4 milioni di neonati secondo i dati diffusi dall’Australian Blood Service. Il suo prezioso sangue infatti possiede anticorpi che bloccano l’antigene Rh che può provocare danni cerebrali o la morte dei feti. Harrison, che oggi ha 81 anni e in Australia è considerato un eroe nazionale, ha fatto venerdì la sua ultima donazione, dopo aver raggiunto il limite di età previsto per legge.

La scoperta

Tutto è cominciato nel 1951, quando aveva appena 14 anni ed è stato sottoposto a un delicato intervento a un polmone. Al suo risveglio ha saputo di essere stato salvato grazie a 13 litri di sangue donati da persone ignote. A quel punto qualcosa si è mosso nel cuore del ragazzo che, appena possibile, ha voluto diventare egli stesso un donatore. Ma ben presto ha scoperto di essere un donatore davvero speciale. Medici e ricercatori australiani nel 1967 hanno infatti scoperto che il suo sangue conteneva un rarissimo anticorpo, capace di prevenire la cosiddetta malattia Rh, a causa della quale se una donna ha Rh negativo come gruppo sanguigno e il bimbo che porta in grembo ha invece Rh positivo, il sistema immunitario materno attacca le cellule del feto, portando nei casi peggiori ad un aborto. E i bambini che nascevano avevano spesso gravi danni cerebrali. Harrison nel suo sangue ha un anticorpo insolito che ha permesso ai medici di sviluppare un’iniezione denominata anti-D e in questo modo i medici sono riusciti ad evitare che l’Rh-negativo delle madri sviluppasse anticorpi RhD che rischiavano appunto di danneggiare gravemente la salute del neonato. A quei tempi si trattava di una scoperta rivoluzionaria

La paura degli aghi

Dalla scoperta di quanto fosse prezioso il suo sangue Harrison ha fatto più di mille donazioni. Ma, nonostante l’abitudine Harrison aveva confessato di aver ancora paura degli aghi e di aver donato il sangue sempre dal braccio destro: «Non ho guardato l’ago entrare nel mio braccio nemmeno una volta - racconta - guardo il soffitto o l’infermiera, ma non riesco a guardare il sangue».

Un sangue «speciale»

In tutta l’Australia finora sono state individuate solo 50 persone che hanno il suo stesso dono. «Ogni sacca di sangue è preziosa, ma il sangue di James è particolarmente straordinario: è effettivamente utilizzato per fare un farmaco salva-vita, dato a mamme il cui sangue rischia di attaccare i loro bambini non ancora nati», ha dichiarato alla Cnn Jemma Falkenmire della Croce rossa australiana. Più di tre milioni di iniezioni anti-D sono state fatte a madri australiane con gruppi sanguigni negativi dal 1967. Persino la stessa figlia di Harrison ne ha ricevuta una. «Il risultato è che il mio secondo nipote è nato sano», ha commentato Harrison. «L’Australia è stata una delle prime nazioni a scoprire un donatore di sangue con questo anticorpo, quindi all’epoca era piuttosto rivoluzionario», ha spiegato Falkenmire. «Prima del 1967 migliaia di bambini morivano e i medici non sapevano nemmeno perché».

La fine di un lungo viaggio

Nonostante i numerosi riconoscimenti per la sua generosità, tra cui la Medaglia dell’Ordine dell’Australia, uno degli onori più prestigiosi del Paese, Harrison non si considera un eroe. «È qualcosa che posso fare. È uno dei miei talenti, probabilmente il mio unico talento, è che posso essere un donatore di sangue», ha dichiarato al Sidney Morning Herald. Ora per lui c’è la pensione, ma rimane l’affetto di centinaia di persone. «È un giorno triste per me, è la fine di un lungo viaggio», ha commentato “l’uomo dal braccio d’oro” .

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